CAROLINA REAPER
è una fitta trama di coincidenze estreme, di azioni teatrali e non, ma sempre decisive
e di persone condannate alla bellezza.
CAROLINA REAPER
è il nome del peperoncino più piccante al mondo.
Ci piace smentire amabilmente i luoghi comuni,
armarci di un linguaggio che vuolsi innovativo e libero.
Per questo attraversiamo le nostre ossessioni, le nostre manie,
i nostri squarci cronici
e li mettiamo in scena nella speranza che tutto ciò per noi sia catartico.
E ogni volta scopriamo che non lo è. Mai.
Ma ogni volta poi ce lo dimentichiamo
e dimentichi procediamo alla volta di un nuovo delirio collettivo.
Di un teatro che rincorre l’anarchia,
ma non disdegna 4 chiacchiere con l’analisi lucida del reale.
Di una drammaturgia che vuole spiazzare per forza e lo fa come un kinder sorpresa.
Non abbiamo timore di dire che ci occupiamo principalmente di rughe.
Siamo certi che passerà per una boutade o per contro
come un patetico tentativo di apparire pionieri di una certa ipermodernità.
Non importa.
La verità è che ci occupiamo di rughe.